Il concetto di invecchiamento porta con sé diversi termini che cercano di definire meglio e nello specifico la condizione di ciascun anziano. Proprio in quest’ottica si parla spesso della differenza tra anziano autonomo e autosufficiente, due parole che a prima vista potrebbero indicare la stessa cosa ma che in realtà presentano delle distinzioni importanti.
Nel corso di quest’articolo capiremo cosa distingue i due termini cercando in questo modo di dare un respiro diverso ai nostri tradizionali articoli; quest’ultimi riguardano nella maggior parte dei casi gli anziani non autosufficienti e tutti quei dispositivi di assistenza come i montascale per anziani.
Questa volta, dunque, porteremo un’analisi più profonda focalizzata sulla differenza tra anziano autonomo e autosufficiente per capire anche come approcciare meglio i singoli casi.
Anziano autonomo: cosa significa
Procedendo per ordine, passiamo ora ad analizzare il significato di autonomia legato all’anzianità. Questo concetto assume dei tratti davvero molto ampi al punto che è davvero difficile definire con certezza se un anziano sia autonomo oppure noi.
Per capirci meglio, per autonomia si intende la capacità dell’anziano di sapersi adattare in maniera libera ed indipendente al contesto sociale in cui vive; questa spiegazione tiene conto quindi di diversi fattori che prescindono o comunque non hanno come unico riferimento l’integrità fisica. Essere un anziano autonomo significa saper prendere decisioni ed agire in maniera soggettiva ma anche razionale.
In quest’ottica, al contrario, i fattori che maggiormente possono incidere sull’autonomia dell’anziano sono la disponibilità economica e la solitudine. Questi due elementi rafforzano quanto espresso poc’anzi perché sono delle variabili su cui difficilmente in età avanzata si può lavorare in maniera autonoma: un anziano che non gode di una stabilità economica forte difficilmente saprà affrontare da solo i problemi e gli imprevisti dovuti all’invecchiamento, soprattutto quelli di natura patologica che richiedono cure e spese importanti. Allo stesso modo, l’anziano che vive in solitudine con ogni probabilità si ritroverà a fare i conti con la depressione ed un senso di apatia generale che ne condizionerà tutta la fase di invecchiamento aumentando il rischio di incorrere in problemi di salute.
L’unione di questi due aspetti, se non gestiti in maniera opportuna, può indurre le persone in età avanzata a “lasciarsi andare” definitivamente anche sotto il punto di vista dell’igiene personale e della nutrizione. Va da sé quindi che essere autonomi richiede quasi necessariamente la presenza di persone che si interessino alla vita dell’anziano in uno scambio di confronto e supporto reciproco.
Da questa breve disamina possiamo quindi dedurre che l’anziano autonomo paradossalmente non per forza dev’essere sufficiente, a patto che sia comunque in grado di porre rimedio e di gestire le proprie difficoltà a prescindere dal proprio stato di salute.
Anziano autosufficiente: cosa significa
Dopo aver chiarito meglio nel dettaglio come si legano anzianità e autonomia, passiamo ora ad analizzare il concetto di anziano autosufficiente in modo tale da rimarcare le differenze tra i due termini. Sostanzialmente, l’autosufficienza si limita ad identificare le caratteristiche di quegli anziani che si mostrano in grado di eseguire le attività quotidiane senza l’aiuto di un assistente, sia esso un membro familiare o un caregiver.
L’anziano autosufficiente è dunque colui che è capace di lavarsi e cucinarsi i pasti da solo, ma anche solamente camminare e muoversi negli spazi di casa senza dispositivi di assistenza alla mobilità. Anche in questo caso, tuttavia, va chiarito che non esiste un concetto assoluto di autosufficienza perché chiunque avrà il bisogno di un aiuto esterno nello sbrigare alcune pratiche quotidiane come può essere la spesa o la gestione di qualche lavoretto in casa.
Insomma, il confine tra autonomia e autosufficienza è davvero sottile ma volendo concludere con una piccola sintesi sul tema possiamo affermare che il primo termine ha margini di significato più ampi mentre nel secondo caso ci si concentrerà più sulle capacità pratiche del soggetto in età avanzata.
Oltre alle differenze tra i termini ciò che possiamo ricavare da quest’articolo è soprattutto un’analogia importante che lega le due parole: “nessuno” può effettivamente sperare di badare a se stesso in maniera indipendente senza dover prima o poi fare i conti con le difficoltà della vita ed è per questo che il miglior consiglio in chiave assistenziale verso gli anziani è sempre quello di badare costantemente alla loro salute, stimolandoli durante la fase di invecchiamento sia dal punto di vista motorio che psicologico.