La convivenza tra anziani e animali domestici, un elisir per la salute.

Elelift Montascale

Chiunque abbia mai accarezzato le soffici orecchie di un cane o abbia avvertito il dolce rumore delle fusa di un gatto conosce la sensazione di tranquillità che un animale può offrire. La Pet Therapy è generalmente considerata un trattamento che porta innumerevoli benefici agli anziani che abbiano problemi legati alla senilità. Secondo varie ricerche, anche poco tempo trascorso assieme a un animale può essere utile per combattere tristezza, solitudine e addirittura abbassare la pressione sanguigna e ridurre il colesterolo. La ragione è presto detta: coltivare un legame col proprio animale domestico favorisce la produzione di ormoni quali la serotonina che fanno crollare i livelli di stress e tensione.

Con l’avanzare dell’età si va incontro a una fisiologica perdita di energia e la vita sociale tende a ridimensionarsi gradualmente. 

Prendersi cura del proprio animale significa assumersi diversi compiti e queste piccole responsabilità aumentano l’autostima negli anziani dando loro modo di sentirsi (ed essere!) ancora utili e indispensabili. Molti anziani perdono la motivazione e l’interesse nella pratica dell’attività fisica, tanto consigliata dai dottori per mantenersi in salute durevolmente. Ma tra gli aspetti che vengono da sé col ruolo di proprietario e padrone di un cane c’è, per esempio, la passeggiata quotidiana che, da sola, basta a favorire uno stile di vita più sano e a promuovere occasioni di socializzazione con altri padroni. Incrociare un’altra persona che passeggia col guinzaglio è un delizioso pretesto per scambiare due chiacchiere e vivacizzare la routine giornaliera.

Tenere un animale domestico aiuta molto anche nei casi in cui l’anziano si trovi a vivere da solo all’improvviso o ha amici e parenti che vivono lontano e non possono garantire frequenti visite. D’altro canto la compagnia certa di un altro essere vivente rappresenta un ottimo antidepressivo e un toccasana per l’umore. 

Tra cani e gatti la scelta di minor impegno cade naturalmente sui secondi. I felini richiedono notoriamente minori attenzioni, spesso basta provvedere al loro nutrimento e alla pulizia della lettiera. Tuttavia i gatti più indipendenti tollerano a fatica il contatto fisico che tanto giova all’anziano nei termini precedentemente esposti. Il cane dal canto suo può sì essere il migliore amico dell’uomo, ma ha bisogno di attenzioni più capillari e sicuramente di un impegno maggiore che non tutte le persone anziane, a maggior ragione con difficoltà motorie, possono garantire. Gli esperti consigliano inoltre di non prendere cani di grossa taglia, né cuccioli: i primi perché difficilmente gestibili e i secondi perché attraversano nei primi anni di vita una fase di vera e propria iperattività che difficilmente si riesce a tenere sotto controllo.

Articolo a cura di Elelift Montascale e Piattaforme Elevatrici

Cosa aspetti?