Valutazione Multidimensionale dell’anziano: cos’è e cosa comporta

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Sul nostro blog ci capita spesso di evidenziare quanto le diverse patologie che possono colpire i nostri cari siano spesso intrecciate tra loro. Sulla scia di quanto appena detto, vogliamo oggi trattare una tipologia di approccio medico-sanitario che segue e approfondisce quanto detto a proposito del legame tra le diverse patologie e i diversi fattori che condizionano la salute dei nostri cari: la valutazione multidimensionale dell’anziani.

Un esempio chiaro è quello riguardante la disabilità motoria che nella maggior parte dei casi risulta particolarmente connessa all’aspetto psicologico del paziente; è per questo che quando parliamo del montascale per anziani come risposta efficace a questo problema ricordiamo anche l’impatto che può avere dal punto di vista mentale, assicurando all’anziano la completa libertà e autonomia.

Vediamo allora cos’è e cosa comporta la valutazione multidimensionale dell’anziano.

Valutazione Multidimensionale dell'anziano: cos'è

Il concetto di valutazione multidimensionale dell’anziano è molto ampio e per meglio descriverlo bisogna legarsi ad un altro termine particolare, ossia multidisciplinare. Entrambe le terminologie vogliono difatti indicare la ricerca di una profonda conoscenza dell’anziano attraverso l’analisi di molteplici punti di vista che comprendono l’aspetto sanitario, sociale ed assistenziale. Ciò vuol dire che negli ultimi anni si è sempre più capito quanto sia necessario adottare un approccio interdisciplinare dinamico allo scopo di identificare e poi descrivere l’origine e l’entità dei problemi fisici, psicologici, funzionali e relazionali delle persone, e più nello specifico degli anziani.

Per capirci, attraverso la valutazione multidimensionale dell’anziano si porrà maggiore attenzione alle diverse categorie patologiche, che possiamo riassumere nel seguente modo:

  • Biologica/clinica
  • Psicologica
  • Sociale
  • Funzionale

Nel primo caso rientreranno tutte le patologie che riguardano lo stato di salute, vale a dire le malattie più comuni che possono minare l’integrità fisica e l’autonomia in generale; alla sfera psicologica appartengono invece quelle condizioni che contaminano l’umore e le capacità mentali, ad esempio; per quanto riguarda l’ambito sociale andranno poi sottolineati i fattori ambientali, le relazioni in generale e quelle di convivenza nello specifico, fino a considerare l’aspetto economico. Per aspetti funzionali, infine, si scenderà nei dettagli di quei problemi che rappresentano un impedimento nella quotidianità, dal salire le scale, al lavarsi e vestirsi.

L’obiettivo principale di questa profonda analisi che porta il nome di valutazione multidimensionale è riuscire a delineare il percorso assistenziale e terapeutico più idoneo per l’anziano. Come avremo modo di vedere nel paragrafo successivo, affinché tale diagnosi sia sempre più accurata nel corso del tempo sono state introdotte diverse scale di riferimento per meglio misurare l’andamento clinico del singolo paziente.

A seconda della regione di competenza, difatti si andrà a monitorare l’anziano nella sua comorbidità, vale a dire la coesistenza di più patologie e l’incidenza che ciascuna malattia può avere sul manifestarsi di un problema secondario.

Valutazione Multidimensionale dell'anziano: le scale di riferimento

Come anticipato in chiusura del paragrafo precedente, nel complesso della valutazione multidimensionale dell’anziano esistono svariate scale di riferimento per meglio parametrare l’andamento sanitario del paziente. Da questo punto di vista si possono identificare delle macroaree tematiche che possiamo sintetizzare nel seguente modo:

  • Valutazione del Rischio per Lesioni da Pressione
  • Valutazione del Rischio per Cadute
  • Valutazione del Livello di Autonomia
  • Valutazione delle Condizioni Cognitive
  • Valutazione Disturbi Comportamentali
  • Valutazione del livello di socializzazione
  • Valutazione dei Bisogni Infermieristici
  • Valutazione dello Stato Nutrizionale

Per ciascuna categoria avremo poi diverse scale di misurazione ma tendenzialmente al giorno d’oggi sono solo alcune quelle che vanno per la maggiore. In tal senso possiamo considerare come più utilizzate la scala ADL, la scala IADL e la scala Barthel che fanno riferimento ai livelli di autonomia del paziente; per quanto riguarda la misurazione del deficit cognitivo invece possiamo attenerci alla MMSE, ossia Mini Mental State Examination, test rapido e di facile somministrazione. Sul tema equilibrio e rischio di cadute interviene poi la scala di Tinetti o di Coonley, mentre sul piano della socializzazione si segnalerà la scala R.S. (anche conosciuto come test di Kane); sul tema lesioni, incluse quelle da piaghe di decubito invece il ventaglio è molto più ampio, con la scala Norton che rappresenta il principale indice di misurazione seguita dalla scala Braden, Scotts e Gosnee.

Insomma, il quadro è davvero molto ampio e starà naturalmente all’equipe di medici riuscire a delineare l’anamnesi più completa affinché si possa assistere l’anziano nel modo più efficace. Ciò che preme in questi casi è sicuramente porre al centro di tutto i bisogni del paziente affinché possa viversi la terza età nel pieno delle sue facoltà fisiche, mentali e sociali.

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