Rischio disabilità e fragilità negli anziani: -22% con dieta e attività fisica

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Da sempre siamo abituati a vedere la figura dell’anziano con qualche difficoltà deambulatoria, ma negli ultimi anni la storia è cambiata. Un aumento generale dell’aspettativa di vita umana ha fatto sì che buona parte della popolazione tra i 60 e i 75 anni goda di ottima salute e sia in buona forma. Anche grazie all’utilizzo di nuove tecnologie, come può essere il montascale per anziani.

Secondo alcuni studi scientifici, in Italia l’aspettativa di vita è aumentata di una ventina d’anni rispetto allo stesso periodo nel secolo scorso. Ciò è certamente dovuto ai progressi della scienza, ma anche ad una maggiore consapevolezza sull’importanza di alimentazione e movimento: al giorno d’oggi, invecchiare in salute è possibile, e uno dei requisiti fondamentali per farlo è mantenere una vita attiva.

L’importanza dell’attività fisica negli anziani

Del resto, i benefici dell’attività fisica sulla salute dei soggetti in età avanzata sono scientificamente provati, a cominciare dal fatto che si tratta del modo migliore per preservare l’indipendenza funzionale nella terza età. Secondo uno studio condotto dall’American college of Sports Medicine, praticare sport per almeno 90 minuti a settimana aiuta gli anziani a prevenire ben 40 malattie croniche. L’attività sportiva in là con l’età porta diversi effetti positivi, a cominciare dall’aumento della massa muscolare e dalla riduzione del grasso addominale, potenzialmente pericoloso per il sistema cardiovascolare. Parametri quali pressione sanguigna, colesterolo, trigliceridi, glicemia e malattie come osteoporosi e decadimento delle articolazioni possono essere tenuti sotto controllo attraverso una vita attiva. Altri aspetti positivi sono la riduzione dello stress, il miglioramento dell’umore e la possibilità di sentirsi meno soli facendo sport in compagnia.

Quali sono le attività più adatte?

Chi non si senta in grado di correre o sollevare robusti pesi non deve preoccuparsi: è sufficiente cominciare con attività più blande, l’importante è mantenersi attivi. Ciascun individuo può essere in grado di valutare il proprio stato fisico e di salute, scegliendo così lo sport più adatto a sé. Una camminata ogni giorno, ad esempio, non richiede particolari doti e fa bene nel rinforzare le ossa e migliorare la circolazione. Anche il ballo è un’alternativa valida che permette di sviluppare la coordinazione e la salute del cuore, oltre che di socializzare. Yoga e pilates, poi, aiutano a controllare la respirazione, ottimizzare l’equilibrio e la qualità del sonno. La ginnastica in acqua, infine, è un toccasana per le articolazioni e accresce il tono muscolare.

La dieta: occhio a tavola!

Oltre allo sport, altrettanto importante è la corretta alimentazione. Non bisogna sottovalutare l’importanza di una dieta sana ed equilibrata, che può diventare la chiave per vivere più a lungo e in salute. Un piano alimentare personalizzato da un nutrizionista, ad esempio, può essere decisivo per prevenire e curare determinate patologie e allo stesso tempo migliorare la condizione fisica e psicologica del paziente.

È opportuno bere molta acqua, almeno un litro e mezzo al giorno, evitare bevande alcoliche e limitare l’assunzione di cibi grassi o zuccherati, soprattutto in caso di diabete o ipertensione. È bene prediligere una dieta equilibrata, ricca di alimenti freschi, proteine, vitamine e sali minerali: non devono quindi mancare frutta, verdura, pasta, riso, pane, legumi, carni bianche, pesce.

Anziani in salute: il caso Ernestine Sheperd

È possibile avere un fisico statuario e muscoloso a 85 anni? Chiedere ad Ernestine Sheperd, classe 1936, americana di Baltimora, nominata dal Guinness dei primati la bodybuilder più anziana del mondo. Ernestine ha iniziato ad allenarsi quasi trent’anni fa, a 56 anni: ancora oggi solleva pesi tre volte a settimana e impartisce lezioni di fitness ai suoi coetanei. Il segreto della “nonna bodybuilder”? Tanta costanza, una dieta ferrea e 5 chilometri di corsa ogni mattina.

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