Problemi alla vista negli anziani aumentano il rischio di demenza: lo studio

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Quasi il 2% dei problemi di demenza senile negli anziani potrebbe essere anticipato semplicemente correggendo i difetti della vista. È quello che emerge da uno studio condotto dall’University of Michigan di Ann Arbor e pubblicato sulla rivista scientifica Jama Neurology ad aprile 2022.

Basata sugli stili di vita di circa 17.000 americani, l’indagine ha analizzato l’impatto di una serie di fattori sul decadimento cognitivo. Se alcune cause già ampiamente note come ipertensione, obesità e depressione sono state confermate come i più importanti fattori di rischio in assoluto, quella dei problemi di vista costituisce una novità assoluta. È emerso infatti che l’1,8% dei casi di demenza sia determinato da difetti oculari: secondo una stima dei ricercatori, nei soli Stati Uniti circa 100mila casi aggiuntivi di demenza sono stati scatenati dal peggioramento della vista. Ecco perché è necessario valutare con attenzione l’utilizzo di un montascale per anziani per non limitare la mobilità degli stessi e ridurre il rischio di demenza.

Si tratta di un dato, insomma, tutt’altro che trascurabile, che fa accendere un piccolo campanello d’allarme. La stima degli studiosi statunitensi, basata sulle attuali proiezioni per i prossimi decenni, prevede infatti un drastico aumento dei casi di demenza dovuti a problemi visivi entro il 2050.

Demenza e problemi alla vista: ulteriori conferme da Pechino

Più recentemente, lo studio dell’Università del Michigan è stato avvalorato da una nuova analisi diretta da un team del Medical Informatics Center di Pechino e pubblicata da Aging and Mental Health. La ricerca del team cinese, che ha coinvolto più di 76.000 soggetti, ha confermato l’aumento del rischio di demenza nelle persone con problemi di vista. La probabilità di un’alterazione cognitiva, allo stesso modo, cresce addirittura del 137% tra le persone con problemi di vista rispetto a chi non ne ha.

La prevenzione come alleato

Sebbene le ragioni alla base di questa correlazione rimangano poco chiare, abbiamo delle valide strategie per difenderci. La maggior parte dei casi di disabilità visiva, infatti, possono essere prevenuti e trattati con interventi efficaci e relativamente economici, prima che sia troppo tardi. Rispetto ad altri problemi di salute che causano demenza, come i già citati ipertensione e obesità oltre a depressione e diabete, la disabilità visiva costituisce un fattore di rischio fortemente modificabile.

Fondamentale, dunque, sottoporsi ad esami oculistici regolari, soprattutto in età avanzata, per individuare e trattare con largo anticipo eventuali problemi alla vista. È particolarmente indicato, inoltre, non ignorare eventuali modifiche alla vista, rivolgendosi al più presto ad uno specialista se i problemi persistono.

La diagnosi e il trattamento delle condizioni oculari possono essere utili sia nel migliorare la qualità della vita di una persona che per rallentare o addirittura interrompere la perdita di memoria. Occhiali da vista e interventi chirurgici alla cataratta, in questo senso, sono dei validi alleati nella prevenzione di questo tipo di problematiche.

Problemi alla vista negli anziani: accorgimenti utili

Ma come fare ad interpretare correttamente i sintomi dei problemi oculari più diffusi? Uno dei segnali principali che deve allertare gli anziani è la progressiva diminuzione dell’acuità visiva: vista annebbiata, fatica nel mettere a fuoco durante la notte e bisogno di maggiore luminosità mentre si legge sono tutti indici di un possibile insorgere della cataratta, uno dei difetti visivi più diffusi ad una certa età. Al momento, l’unico rimedio è rappresentato dall’asportazione chirurgica del cristallino, un intervento di routine privo di particolari rischi.

Esistono tuttavia patologie ben più gravi e subdole. Nel caso di un’alterazione progressiva del campo visivo, che tende a restringersi improvvisamente, potremmo trovarci davanti ad un glaucoma, che colpisce circa il 10% delle persone con minorazioni alla vista e che, se non trattato in tempo, può condurre alla cecità. Da non sottovalutare anche l’eventuale riduzione dell’acuità visiva in modo improvviso e drastico: potrebbe essere segno di un’ischemia oculare. Ancora una volta, comunque, in entrambi questi ultimi casi particolare importanza è rivestita da una corretta prevenzione, attraverso periodiche visite specialistiche.

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