Mortalità anziani, l’attività fisica regolare la ridurrebbe del 30%

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Praticare sport, ad intensità moderata o elevata, per almeno un paio d’ore a settimana diminuisce fino al 30% il rischio di mortalità e di ammalarsi di malattie cardiovascolari. Questo il concetto ribadito ancora una volta durante il quindicesimo congresso di Cardiogeriatria, tenutosi a Roma in una due giorni il 27 e 28 ottobre.

Gli esperti hanno anche sottolineato come per una sessione più blanda possono bastare due ore e mezza settimanali, mentre in caso di allenamenti ad alta intensità è sufficiente anche un’ora e mezza. Tra i promotori di questa edizione del congresso il direttore dell’Unità Operativa Complessa di Geriatria dell’Azienda Ospedaliera San Giovanni Lorenzo Palleschi, affiancato dal collega Francesco Vetta, a sua volta direttore dell’Unità Operativa Complessa di Cardiologia e Artimologia di IDI-IRCSS.

I benefici dello sport negli anziani

“Il movimento non solo previene la maggior parte delle malattie cardiovascolari e cronico-degenerative, ma permette una miglior conservazione dell’efficienza fisica, garantendo così di vivere a lungo in forma e in piena autonomia”, ha spiegato Palleschi. Si tratta, dunque, di un’ulteriore prova a sostegno della tesi secondo la quale mantenersi in forma allunga la vita. Per le fasce di età più avanzata, infatti, è dimostrato come svolgere attività fisica aiuti a invecchiare bene, aumentando la resistenza dell’organismo, rallentando la fisiologica involuzione dell’apparato muscolo-scheletrico e cardiovascolare, con giovamenti persino nelle capacità psico-intellettuali.

Secondo la strategia 2016-2025 dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, nell’adulto dopo i 65 anni valgono le stesse indicazioni dell’adulto fra i 18 e i 64 anni. Di particolare importanza l’esercizio per l’equilibrio, almeno tre volte alla settimana, necessario per prevenire le cadute soprattutto nei confronti di chi ha una scarsa mobilità. I più anziani, che a causa delle loro condizioni di salute non possono seguire totalmente il livello raccomandato di attività fisica, dovrebbero comunque adottare uno stile di vita attivo adeguato alle loro capacità e condizioni.

Programmi di allenamento per anziani

Possiamo suddividere gli esercizi più indicati per la terza età in quattro categorie: aerobici (come camminata o corsa leggera), utili a migliorare la funzionalità dell’apparato cardiovascolare; di resistenza, attraverso pesi leggeri, per stimolare il potenziamento muscolare; di flessibilità (stretching, pilates) per rendere più elastici i muscoli e la colonna vertebrale; di equilibrio (danza, ginnastica) per rafforzare i muscoli delle gambe e dei piedi, riducendo il rischio di cadute.

È bene suddividere l’allenamento in due o tre sessioni settimanali, alternando il più possibile queste quattro categorie di esercizi e facendosi preferibilmente seguire da un personal trainer qualificato che sappia preparare una scheda ed illustrare lo svolgimento degli esercizi. Chi sceglie di fare attività fisica in autonomia deve tenere presente che dovrà dedicare alcuni minuti allo stretching prima di iniziare, per preparare i muscoli allo sforzo, e fare allungamento e rilassamento muscolare al termine dell’allenamento.

Anziani, attività fisica e Covid-19

Durante il congresso di Cardiogeriatria di Roma è stato ribadito che per gli anziani sia estremamente importante cercare di restare attivi anche in caso di ricoveri in ospedale o in strutture sanitarie. Una scarsa mobilità, infatti, può generare complicanze come quella di perdere la propria autonomia personale, sfociando persino in una degenerazione cognitiva. In quest’ottica, la pandemia di certo non aiuta: si rischia infatti di compromettere gli sforzi fatti per mantenersi in forma.

“Le rigide misure di distanziamento sociale all’interno delle strutture sanitarie, le carenze del personale dovuto a riallocazione ad aree ad alto fabbisogno come il pronto soccorso o le terapie intensive, la carenza di dispositivi di protezione e la ritrosia dei pazienti nei confronti della mobilità stanno minacciando la promozione della mobilità all’interno delle strutture sanitarie (ospedali ed RSA) così determinante per il benessere dei pazienti anziani”, ha svelato Lorenzo Palleschi. In questo contesto devono essere proprio le strutture sanitarie a correre ai ripari, organizzando corsi di attività motoria per soggetti anziani che vogliano riprendere a praticare attività fisica.

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