Morbo di Alzheimer negli Anziani: sintomi e cause

morbo Alzheimer negli Anziani

È la forma di demenza più diffusa, oltre che una delle più gravi al punto da esser definita anche “epidemia silente del ventesimo secolo”. Parliamo del morbo di Alzheimer negli anziani, una patologia che colpisce addirittura circa 35 milioni di persone in tutto il Mondo soprattutto a partire dai 65 anni di età; è questo un dato che evidenzia quanto possa incidere l’invecchiamento sull’insorgere di questa malattia.

In questo articolo, dunque, proveremo a sottolineare tutti gli aspetti principali, i sintomi e le cause del morbo di Alzheimer negli anziani che, come avremo modo di vedere, non colpisce solo la sfera cognitiva ma condiziona anche l’equilibrio e l’aspetto motorio incentivando l’acquisto di mezzi di assistenza come il montascale per anziani.

Vediamo allora insieme tutti i dettagli su questo particolare tema.

Morbo di Alzheimer negli Anziani: cos’è e principali cause

Il morbo di Alzheimer è una sindrome neurodegenerativa che colpisce gli anziani andando a causare una progressiva perdita in primis delle capacità cognitive. Una delle sue caratteristiche peggiori consiste senza dubbio nell’irreversibilità, il che vuol dire che sarà impossibile invertire tale processo; da questo elemento scaturisce un fenomeno secondario che riguarda l’aspettativa di vita: per gli anziani colpiti dal morbo di Alzheimer irrimediabilmente si abbasseranno le probabilità di vivere più a lungo anche perché, come avremo modo di vedere, i sintomi e le conseguenze di questa malattia agiscono in maniera ampia sul benessere dei nostri cari.

Prima di analizzare ciò che comporta, possiamo concentraci su ciò che avviene a livello fisiologico nel cervello umano in seguito all’Alzheimer. Da questo punto di vista sono ancora tanti gli studi che mirano a vederci chiaro, ma ciò che ad oggi è sicuro riguarda la forte alterazione subita dalle cellule nervose che vengono sconvolte da questa malattia. Più nello specifico, dal punto di vista microscopico risulta che il morbo di Alzheimer negli anziani coincide con un chiaro segno di atrofia cerebrale; questo termine sta ad indicare la riduzione del tessuto encefalico che a sua volta è dovuto alla necrosi, ossia l’insieme di condizioni che comportano la morte delle cellule, o magari ad un semplice rimpicciolimento di tali cellule nervose.

Da un punto di vista “geografico” invece, possiamo affermare che le regioni maggiormente colpite da questa patologia sono l’ippocampo e amigdala, un indizio che anticipo quello che sarà il primo sintomo dell’Alzehimer, come avremo modo di trattare nel paragrafo precedente.

Un discorso più approfondito riguardano le cause dell’Alzheimer, sulle quali c’è tuttavia ancora molta incertezza al giorno d’oggi; senza dubbio i fattori genetici ed ereditari svolgono un ruolo determinante, così come l’aspetto familiare e soprattutto lo stile di vita. Proprio riguardo quest’ultimo punto, difatti, risulta rilevante l’incidenza che malattie come diabete, colesterolo alto, fumo e pressione arteriosa alta possono avere sullo sviluppo di questa patologia. C’è poi un tema molto più specifico e che riguarda l’alterazione del metabolismo di una proteina particolare chiamata beta amiloide: quest’ultima comporta la formazione di una sostanza neurotossica che sul lungo periodo determina la progressiva morte dei neuroni di cui abbiamo parlato poco fa.

Morbo di Alzheimer negli Anziani: sintomi e trattamenti

Una volta definite le cause, possiamo procedere con la diagnosi del morbo di Alzheimer negli anziani che trova una prima analisi nello studio dei sintomi. Da questo punto di vista possiamo sicuramente menzionare una serie di elementi che per comodità elencheremo di seguito:

  • Perdita di memoria
  • Difficoltà di linguaggio
  • Disturbi della personalità
  • Disorientamento e mancanza di equilibrio
  • Perdita di autosufficienza
  • Comportamenti scorretti e pericolosi

Come si potrà notare, uno degli aspetti principali è la perdita di memoria, un tema che si ricollega al paragrafo precedente quando abbiamo sottolineato come l’amigdala e l’ippocampo siano le zone maggiormente colpite dall’Alzheimer. Proprio queste due regioni cerebrali sono infatti responsabili della memorizzazione.

Per quanto riguarda invece i trattamenti c’è un discorso molto delicato che introduce il concetto di prevenzione, spesso evidenziato come fondamentale nella cura di diverse patologie. Anche nel caso del morbo di Alzheimer negli anziani non esiste una cura specifica, ma si possono seguire dei percorsi terapeutici preventivi che soprattutto nelle fasi iniziali di sviluppo della patologia posso risultare efficaci, quanto meno nel ritardare l’evoluzione della malattia. In questo senso agiscono tutti quegli interventi ed esercizi che stimolano la memoria, favoriscono l’inserimento sociale, la terapia comportamentale e quella del linguaggio. Sono tutte attenzioni particolari che il contesto familiare e non solo, devono preoccuparsi di offrire al proprio caro in modo tale da accompagnarlo costantemente lungo la fase di invecchiamento, evitando che il malessere dovuto all’età oltre che alla malattia possa sortire effetti ancor più negativi sulla sua salute.

In chiusura, va comunque detto che esiste una terapia farmacologica basata sui cosiddetti inibitori dell’acetilcolinesterasi e sulla memantina, oltre che ai più conosciuti farmaci antidepressivi e antipsicotici; naturalmente il trattamento del morbo di Alzheimer resta comunque un tema molto delicato e sarà sempre premura del proprio medico stabilire con quali modalità approcciarsi alla patologia affinché si possano ottenere i migliori risultati da un punto di vista medico.

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