Circa il 23% della popolazione italiana è composta da individui over 65. Un dato destinato ad aumentare sempre più: oggi gli anziani in Italia sono 13,8 milioni e, secondo una stima, entro il 2050 si arriverà ad una ventina di milioni, circa il 34% della popolazione.
Tra gli over 65 italiani, possiamo notare come una fetta da quasi 3 milioni di anziani sia non autosufficiente. Parliamo di soggetti che hanno bisogno di un supporto concreto nella vita quotidiana, per via di disabilità motorie (o mentali) più o meno gravi. Questo numero è destinato a crescere, andando a sfiorare i 5 milioni entro il 2030.
Qual è il modo migliore per assistere queste persone anziane? È meglio scegliere una struttura protetta, come case di riposo o RSA, o affidarsi alle cure domiciliari magari attraverso l’utilizzo di un montascale per anziani laddove necessario? In queste righe cercheremo di dare una spiegazione ad un quesito che affligge sempre più persone nei nostri giorni, per via della paura di fare la scelta sbagliata.
Case di riposo: pro e contro
La casa di riposo offre al paziente un’accoglienza ed una gestione della vita quotidiana, garantendo costantemente all’anziano l’assistenza di cui può avere bisogno. Nel caso delle Residenze Sanitarie Assistenziali, altrimenti dette RSA, vengono offerti aiuti specifici per persone con gravi deficit, diventate completamente non autosufficienti.
Tra i tanti aspetti, una casa di riposo offre servizio alberghiero, attività di riabilitazione, occupazione e ricreazione. Permette di essere seguiti passo dopo passo e con costanza da figure specializzate, allontana la sensazione di solitudine e garantisce un ambiente sereno e rilassante. Di contro, tuttavia, spesso gli anziani sono reticenti a trasferirsi, con possibili ripercussioni sullo stato di salute. Sebbene la casa di riposo sia una scelta da considerare, l’individuo potrebbe perdere i punti di riferimento della propria vita quotidiana.
Perché scegliere l’assistenza domiciliare
Rispetto alla casa di riposo, l’assistenza domiciliare consente agli anziani di mantenere intatte le proprie abitudini, restando a casa propria, senza allontanarsi troppo dai propri cari. Tutto questo senza annullare quell’assistenza continua che viene garantita nelle case di riposo: ci si può rivolgere a strutture che mettono a disposizione specialisti pronti a sorvegliare il paziente per tutta la giornata, in un rapporto uno a uno. Una soluzione come questa garantisce servizi e prestazioni mirati: coloro i quali hanno bisogno di sorveglianza continua, ad esempio, possono scegliere un servizio di assistenza domiciliare integrata, attraverso l’intervento di operatori sanitari qualificati.
Tra le attività previste sono incluse l’assistenza nelle attività quotidiane e nell’igiene personale, la manutenzione della casa (incluso l’aiuto nel fare la spesa e nella preparazione dei pasti), la supervisione alle cure e l’accompagnamento in caso di visite mediche. L’assistenza domiciliare può avere ripercussioni molto positive sulla salute: l’anziano, curandosi in ambiente familiare, può riprendersi in anticipo e affrontare meglio la situazione. Questo la rende la scelta più indicata qualora le condizioni lo rendano possibile.
L’importanza del PNRR nell’assistenza domiciliare
Grazie ai fondi del PNRR, il pacchetto di investimenti e riforme stabiliti dallo Stato, verranno stanziati tre miliardi e mezzo di finanziamenti europei per potenziare l’assistenza domiciliare degli over 65 nei prossimi anni. Si tratta di una manovra che punta ad assottigliare il divario tra Italia e resto d’Europa sull’assistenza a casa. L’obiettivo, entro la metà del 2026, è prendere in carico il 10% degli anziani, con principali destinatari coloro i quali sono affetti da una o più patologie croniche e/o non autosufficienti. Lo scopo di queste riforme sarà quello di arrivare, entro il 2023, ad una cura degli anziani che avvenga il più possibile fuori dagli istituti, integrare le prestazioni sociali con quelle sanitarie.