Sul nostro blog il tema della disabilità motoria è senza dubbio tra i più caldi in assoluto, anche perché molti strumenti di assistenza alla mobilità come il montascale per disabili o montascale per anziani richiedono un approfondimento mirato affinché se ne possa apprezzare i benefici fino in fondo.
Su questo argomento, tuttavia, è giusto tenere bene a mente tutte le possibili soluzioni o quantomeno le misure volte a supportare la disabilità e le difficoltà di carattere deambulatorio; in quest’ottica diventa chiave il concetto di invalidità civile, termine molto spesso ricercato anche con insistenza e non sempre decifrato nel migliore dei modi.
Cos’è l’invalidità civile e come ottenerla? Per rispondere a questa domanda fondamentale occorre uno studio più dettagliato per fare chiarezza su tutti i punti cruciali.
Invalidità civile: cos’è e il calcolo delle percentuali
Secondo la definizione più classica da dizionario l’invalidità, intesa in senso ampio, indica qualsiasi condizione che provochi in maniera permanente una difficoltà nello svolgere le normali attività quotidiane, in virtù di problema mentale o fisico. Continuando su questa linea, invece, l’invalidità civile non è altro che il riconoscimento della legge italiana di tale condizione a patto che si manifesti secondo determinate percentuali e che riduca almeno ad un terzo le capacità del soggetto interessato.
Dunque, detta così sembrerebbe quasi semplice capirne le dinamiche ma come abbiamo leggermente anticipato, affinché l’invalidità civile venga riconosciuta occorre che il paziente rientri in determinate casistiche che riguardano principalmente la natura della menomazione e il livello di deficit.
Prima di concentrarci su questo tema però possiamo ragionare sul concetto delle percentuali in modo da avere una panoramica più ampia sul grado di invalidità riconosciuto oggi dalla legge e soprattutto dai conseguenti diritti. In maniera molto schematica possiamo allora riassumere come segue il ventaglio di possibilità nell’ambito dell’invalidità civile:
- Meno di 33%: non si viene ritenuti invalidi
- Dal 33 al 73%: possibilità di ottenere sgravi fiscali
- Dal 74%: Assegno mensile (dai 18 ai 67 anni, privi di impiego) o assegno sociale INPS (per gli over 67)
- 100%: Pensione di invalidità (dai 18 ai 67 anni, entro certi limiti reddituali)
Nello specifico, come facilmente intuibile dalla classificazione precedente, per alcune categorie di invalidi verrà riconosciuto un contributo sottoforma di assegno o di pensione. Volendo scendere ancor più nei particolari, è corretto dire che l’assegno mensile spetta a tutti coloro che saranno giudicati invalidi parziali (fino al 99%) ma soprattutto con reddito personale annuo inferiore a 4.926,35€. Questo dimostrerà inevitabilmente, nella maggior parte dei casi, anche l’incapacità di svolgere qualsiasi attività lavorativa, avallando il riconoscimento dell’invalidità.
Da un punto di vista puramente economico invece, tenendo per buoni i valori del 2020, possiamo riportare che l’ammontare dell’assegno mensile dello scorso anno è pari a 286,81€ e viene erogato in 13 mensilità. Diverso è invece il caso della pensione di invalidità al 100% per la quale è previsto lo stesso contributo economico ma a coloro che avranno un reddito personale annuo inferiore a 16.982,49€. In particolare, tuttavia, nei casi in cui venga riconosciuta l’invalidità al 100% sarà possibile far richiesta anche della cosiddetta indennità di accompagnamento. Quest’ultima avrà naturalmente lo scopo di agevolare l’invalido nelle sue necessità primarie offrendogli la possibilità di richiere l’aiuto di un assistente sociale.
Come fare allora per vedersi riconosciuto l’invalidità civile? Nel prossimo paragrafo vedremo tutti i passi.
Invalidità civile: come ottenerla
Il primo passo per ottenere l’invalidità civile è sicuramente quello di rivolgersi al proprio medico di base allo scopo di redigere i primi documenti. In particolare, sarà suo compito compilare un modello di certificazione che verrà fornito dall’INPS; in quest’ultimo si andranno a inserire tutte le informazioni riguardo all’origine delle menomazioni (che non devono avere a che fare con cause di servizio, lavoro o guerra) e dei problemi psico-fisici.
Da questo momento spetterà al diretto interessato, nelle vesti di richiedente o di rappresentante legale, portare avanti la pratica presentando la domanda all’INPS; tale presentazione potrà avvenire secondo diverse modalità:
- Online tramite SPID
- In via telematica
- Tramite CAF o ente abilitato
L’INPS, dal canto suo, dopo aver valutato la domanda nella sua interezza potrà autorizzare l’ultimo passo per il quale il richiedente verrà convocato da una commissione ASL istituita ad hoc che avrà il compito di verificata effettivamente che tutti i documenti redatti dagli esperti attestino e certifichino realmente l’invalidità.