Fascite plantare negli anziani: cos’è, come si cura e rimedi

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Tra le problematiche più comuni dei piedi che possono insorgere con l’avanzare dell’età, la fascite plantare si manifesta negli anziani con una lesione alla fascia che congiunge il tallone con la parte anteriore del piede. Si stima che questa patologia colpisca fino al 10% della popolazione durante la vita, con picchi di incidenza nelle persone di età compresa tra i 45 e i 65 anni.

La causa più probabile del disturbo è legata ad un sovraccarico della fascia plantare: un uso eccessivo o un carico prolungato di questo legamento della pianta provoca delle microlesioni nella fascia. Tra i fattori di rischio troviamo l’uso di calzature errate, il piede piatto e un eccessivo sovraccarico, ma anche l’età, il sovrappeso e una certa debolezza nella muscolatura del piede e della gamba. Approfondiamo meglio questo disturbo e cerchiamo di scoprire in che modo curarlo.

Fascite plantare negli anziani: caratteristiche e sintomi

Graduale ed insidiosa, la fascite plantare è caratterizzata da alcuni segnali ricorrenti, che il paziente può osservare nella vita di tutti i giorni. Chi soffre di questo disturbo lamenta dolori al tallone e rigidità del piede, che in genere si rivelano al mattino o dopo un periodo di riposo. Il dolore si ripresenta ogni qualvolta si eseguano attività stressanti e prolungate per il piede, come stare a lungo in piedi o camminare.

I sintomi si attenuano durante la giornata ma possono ripresentarsi di sera: il dolore è descritto come bruciante e penetrante, al pari di una “spina al tallone”. Nei casi più gravi di fascite plantare, le fitte possono essere esasperate dal movimento delle dita dei piedi: nelle condizioni croniche può essere presente un gonfiore persistente all’altezza del tallone.

Trattamento della fascite plantare negli anziani

Fortunatamente, nella maggior parte dei pazienti la fascite plantare trova una risoluzione spontanea nel giro di alcuni mesi o al massimo di un anno. Un valido trattamento di tipo conservativo consente il miglioramento dei sintomi in un periodo di gran lunga inferiore: è importante però che il paziente partecipi attivamente e con costanza ad un percorso di riabilitazione. Anche il riposo è fondamentale: vanno abolite tutte quelle attività ripetitive che non fanno altro che aumentare i sintomi. Un riposo relativo e non assoluto, con un graduale lavoro che permetta un recupero ottimale.

L’applicazione di impacchi di ghiaccio durante la giornata può essere utile per lenire il dolore e il gonfiore provocati dalla fascite plantare. Allo stesso modo il medico può prescrivere dei farmaci antinfiammatori per dare sollievo dal fastidio. Specifici plantari sono consigliati per ridurre il carico sulla fascia plantare durante la deambulazione, sostenendo l’arco mediale del piede senza pressioni dirette sulla zona interessata. Ma il miglior alleato contro la fascite plantare è senza dubbio la fisioterapia: il trattamento manuale, con specifiche mobilizzazioni e manipolazioni, e l’esercizio terapeutico permettono di gestire i sintomi e di ritrovare la forza muscolare a livello della gamba e del piede.

Se i diversi interventi non danno l’effetto sperato, con il paziente che non ha ottenuto miglioramenti in seguito ad un trattamento conservativo effettuato per 6-12 mesi, potrebbe essere necessario un intervento chirurgico. In tal caso bisogna necessariamente rivolgersi ad un ortopedico per discutere la possibilità di operarsi.

Fascite plantare negli anziani: rimedi per una corretta prevenzione

Abbiamo già ribadito l’importanza di un plantare nel trattamento di questo disturbo, ma il modo migliore per prevenire la fascite plantare e molti altri problemi ai piedi negli anziani è trovare scarpe che si adattino correttamente alla loro camminata. La calzatura deve avere la giusta quantità di supporto e deve essere dotata di inserti che agevolino l’ammortizzazione e l’assorbimento degli urti.

In terza età, le signore dovrebbero anche evitare scarpe con tacco sottile, sandali, infradito e ballerine: potrebbero aggiungere stress ai legamenti che supportano l’arco plantare. Anche lo stretching serve ad alleviare il dolore e prevenire l’infortunio: per farlo al meglio è possibile avvalersi di una fascia per allungare i polpacci, il tendine d’Achille e il piede.

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