Come si fanno le scale dopo un intervento al menisco? Si tratta di una delle domande più ricorrenti tra quelle che assillano chi si appresta a sostenere questa importante operazione. Situato tra femore e tibia, il menisco ha il gravoso compito di sostenere la maggior parte del peso del nostro corpo, permettendo di ammortizzare gli stress fisici ai quali siamo sottoposti costantemente.
Il menisco può danneggiarsi a causa di un forte trauma, come una caduta, ma anche per una sua fisiologica degenerazione: ciò accade soprattutto durante l’invecchiamento. Con un menisco rotto si può anche camminare, ma dolore, gonfiore e limitazione dei movimenti fanno da cartina al tornasole per comprendere la gravità del problema, che va valutato da uno specialista con il supporto di una risonanza magnetica. In taluni casi, in età avanzata, sarebbe utile considerare la dotazione di un montascale per anziani.
Come comportarsi dopo un intervento al menisco
Nel caso in cui quella dell’intervento sia la strada necessaria da percorrere, durante la fase post operatoria il paziente dovrà indossare un tutore al ginocchio, che consenta di mantenere esteso l’arto senza che vengano effettuati movimenti bruschi. Già il giorno dopo dell’intervento sarà possibile iniziare a muovere i primi passi, rigorosamente con l’ausilio delle stampelle. È bene iniziare fin da subito un ciclo di riabilitazione: il recupero di forza e ampiezza dei movimenti nel loro status migliore passa soprattutto dalla riabilitazione, che avrà una lunghezza e una impegnatività differenti a seconda del tipo di intervento e dello stato di forma del paziente. In genere, questi potrà ritornare alle sue normali attività dopo un paio di settimane, a seconda dell’entità e della localizzazione della lesione. Una volta terminata la fase rieducativa, è importante continuare a svolgere attività fisica con regolarità e tenere sotto controllo il proprio peso corporeo.
Fare le scale dopo intervento: l’importanza delle stampelle
Fino alla specifica indicazione dello specialista, bisogna camminare con le stampelle cercando di caricare il meno possibile sulla gamba interessata. Col passare del tempo, poi, in concomitanza con la diminuzione del dolore si potrà presto iniziare ad aiutarsi sempre meno con le stampelle, aumentando pian piano il carico e passando da un carico sfiorante ad uno parziale, fino al carico completo. Quando si fanno le scale o percorsi accidentati a piedi il dolore può risvegliarsi: per questo è bene prestare una certa attenzione. Per quanto riguarda le scale, in particolare, per salire bisogna appoggiarsi alle stampelle, o in alternativa ad una stampella e al corrimano. Il primo a salire deve essere l’arto sano, per poi avanzare con la stampella e in seguito con la gamba infortunata. Per la discesa vale il principio inverso: bisogna afferrare il corrimano e scendere prima con la gamba infortunata, anticipata dalla stampella. Poi, reggendosi bene al corrimano, si deve portare sullo stesso scalino l’arto sano.
Come muoversi dopo intervento al menisco: alcuni consigli
Il primo suggerimento che è necessario adottare quando si usano le stampelle è quello di assicurarsi di scaricare il peso sulle mani e non sulle ascelle. Sulle superfici piane, le punte delle stampelle devono essere posizionate una quindicina di centimetri avanti e altrettanti centimetri al lato di entrambe le gambe. In generale, durante la camminata bisogna far avanzare prima entrambe le stampelle, poi la gamba malata in posizione di scarico e infine la gamba sana. Le stampelle vanno strette tra le braccia e la parete toracica: quando si è stanchi, se necessario, è bene prendersi un momento di pausa. Nel momento in cui si avvertono sensazioni di vertigini o un annebbiamento della vista mentre si cammina, bisogna immediatamente fermarsi e chiamare subito aiuto. Nelle aree da calpestare frequentemente, soprattutto in casa, può essere necessario rimuovere oggetti come tappeti o scendiletto, che potrebbero far scivolare il paziente. Per questo stesso motivo, bisogna prestare sempre attenzione al piano di calpestio, sia all’interno che all’esterno, in particolare quando la superficie è molto liscia oppure ruvida e dissestata.