I reni sono tra gli organi più complessi dell’organismo umano: la loro corretta funzionalità è indispensabile per mantenere l’equilibrio idrico e per lo smaltimento delle sostanze tossiche. Un vero e proprio filtro, insomma, che può farsi carico di qualche ruggine di troppo con l’invecchiamento: per questo motivo è importante, soprattutto negli anziani, sottoporsi periodicamente ad una valutazione della creatinina nel sangue.
Quest’ultima è una sostanza di scarto naturalmente presente nel nostro organismo, che viene prodotta dal metabolismo della creatina, utile per lo sviluppo e la funzionalità dei muscoli. La presenza più o meno marcata della creatinina è utile a valutare il corretto funzionamento dei reni: se sono in salute, hanno una migliore capacità di filtrare la creatinina e gli altri prodotti di scarto, espellendoli poi attraverso le urine.
La creatinina nell’organismo umano
La quantità di creatinina prodotta dall’organismo varia da persona a persona e dipende da alcuni fattori, come il peso corporeo dell’individuo e la sua massa muscolare: per questo la concentrazione è leggermente superiore negli uomini rispetto a donne e bambini. È raro che il valore della creatinina sia più basso rispetto agli standard: questa condizione può essere imputata ad una massa muscolare troppo scarsa.
Più frequente, invece, un’abbondanza della concentrazione di questa sostanza nel sangue, dovuta ad una riduzione della velocità della filtrazione operata dai reni. In breve, se il livello della creatinina è troppo alto significa che i reni non lavorano bene: in genere, ciò si verifica per via di malattie croniche o lesioni acute. A tal proposito, per quanto riguarda gli anziani, va tenuto conto che quando si invecchia la massa muscolare diminuisce ma i reni tendono a funzionare meno bene, quindi nel complesso il risultato della creatinina nel sangue non dovrebbe avere grosse variazioni.
Sintomi della creatinina alta negli anziani
L’eccesso di creatinina negli anziani tuttavia è piuttosto frequente e può manifestarsi in diversi modi, con avvisaglie anche molto comuni ma da non sottovalutare: seppure questa abbondanza non generi necessariamente una condizione patologica, bisogna comunque tenerla sotto controllo. Tra i sintomi più comuni ci sono la stanchezza, un senso di debolezza persistente e dei veri e propri crampi a livello muscolare.
Spesso si manifesta anche un gonfiore agli arti inferiori, nella zona di piedi e caviglie, e può persino comparire prurito, accompagnato da secchezza della pelle. Altri campanelli d’allarme, infine, possono essere la mancanza di appetito e un’eccessiva frequenza nella minzione, indice di un problema a livello renale.
Creatinina alta negli anziani: cosa fare
La vera chiave per trattare in modo adeguato lo sbalzo di creatinina risiede in una diagnosi precoce. Per accertarsi della corretta funzionalità renale, è sufficiente sostenere almeno una volta all’anno delle analisi del sangue, oppure eseguire le analisi delle urine. Si tratta di due test in grado di rilevare facilmente il livello di creatinina, che possono essere svolti in un qualsiasi laboratorio di analisi. In generale, i parametri di riferimento per gli anziani sono compresi tra 0,8 e 1,2 milligrammi per decilitro (mg/dl), di pochissimo superiori rispetto ai valori medi della popolazione adulta.
Tenere sotto controllo i valori della creatinina nel sangue e nelle urine è senza dubbio il primo passo da compiere per accertarsi della buona salute dei propri reni. È bene anche monitorare costantemente la pressione sanguigna. Se gli esami dovessero diagnosticare il problema, la prima soluzione risiede nell’importanza di una dieta sana e bilanciata, evitando di consumare in modo eccessivo sale, carne e proteine di origine animale, che a lungo andare possono affaticare i reni. Evitare la sedentarietà, dedicandosi ad una regolare attività fisica anche a bassa intensità, rappresenta un valido aiuto per preservare la salute non solo dei reni, ma di tutto l’organismo.