Come assistere i genitori anziani: principali consigli e difficoltà

Come assistere i genitori anziani: consigli

Col passare degli anni può capitare di ritrovarsi a condividere lo stesso tetto con un genitore anziano, magari con problematiche nel movimento oppure con disabilità cognitive che rendono necessario l’acquisto di un montascale per anziani. Nei loro momenti di maggior difficoltà, diventare “genitori dei propri genitori” non è facile: per occuparsi dei propri parenti anziani come un vero caregiver bisogna saper bilanciare questo ruolo con altre situazioni a loro volta non facili, legate alla vita di tutti i giorni. Come conciliare le esigenze della propria famiglia con quelle dei genitori che invecchiano e diventano sempre meno autosufficienti? Scopriamo insieme i principali consigli su come assistere i genitori anziani.

L’inversione dei ruoli: le più grandi difficoltà

Spesso l’incombenza di un genitore a carico viene vista come una responsabilità della quale bisogna occuparsi da soli, senza volersi affidare ad alcun aiuto esterno. Il più delle volte sono le donne della famiglia a farsene carico: il compito diventa ben presto molto impegnativo, finché non si arriva a considerare il proprio caro come un peso enorme da sopportare. Ciò finisce per creare un gran senso di colpa in chi si improvvisa caregiver, che si trova costretto a sacrificare in silenzio la propria vita, i propri impegni e quelli dei propri figli, creando così disagio all’interno del nuovo sistema familiare. È bene mettere in chiaro che chiedere aiuto non vuol dire scaricare le proprie responsabilità e, allo stesso modo, accettarlo non vuol dire abbandonare a sé stesso il proprio genitore. La condivisione della cura dei propri cari, anzi, è fondamentale: suddividere i compiti tra fratelli e sorelle, ad esempio, rende l’onere meno gravoso. Ognuno con il proprio incarico: tra chi può accompagnare il malato dal medico o a fare fisioterapia, chi può occuparsi delle spese, chi può ospitarlo in casa propria, è importante che ciascuno faccia la propria parte sia a livello fisico che morale. Nel momento in cui, poi, la convivenza dovesse diventare un ostacolo insormontabile, potrebbe essere opportuno valutare di portare l’anziano in una struttura diurna o in un centro residenziale, dove sarebbe seguito e accudito costantemente e con cure adeguate da personale qualificato e competente.

Consigli utili per la convivenza

Ospitare una persona anziana in difficoltà richiede alcune accortezze. È importante creare per il genitore un ambiente nella casa che lo incoraggi nei suoi gesti quotidiani: uno spazio adatto a lui, che possa diventare la sua zona di comfort e tranquillità, dove poter praticare le sue attività, dalla lettura al cucito fino a guardare la televisione. In quest’ottica può essere utile installare in casa dei dispositivi che facilitino il sollevamento e il trasporto chi presenta difficoltà di movimento, come il montascale per anziani. Vivendo con un’altra famiglia, chi è in là con l’età può diventare una risorsa: qualcuno con cui parlare, richiedere consigli, realizzare lavoretti manuali in casa, fare una passeggiata o guardare delle vecchie foto. Tutte attività che lo faranno sentire vivo: ne gioverà lui in primis, ma anche chi lo accudisce. Anche chi fa del suo meglio a volte si sente in colpa perché vorrebbe fare di più: è importante non addossarsi tutte le responsabilità e non farsi dominare dal senso di colpa. Al contrario, bisogna imparare a concedersi del tempo per sé stessi, per cercare un’occasione di svago che diventi un intervallo nei momenti più stressanti. Se si decide di ricorrere ad una struttura che ospiti il proprio caro, bisogna tenere a mente che il distacco fisico non vuol dire necessariamente distacco emotivo. Scegliendo una struttura non molto lontano da casa è possibile andare a trovarlo spesso, anche tutti i giorni, rimanendo costantemente presenti nella sua vita, invitandolo a casa quando possibile: un aiuto esterno di questo tipo diventa un modo per accudire il proprio caro che ci permette di non essere assaliti dai sensi di colpa.

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