Sapori sgradevoli e toni amari in bocca possono essere molto comuni, spesso tra gli anziani ma nel complesso in tutte le età. Ma a cosa è dovuta questa fastidiosa sensazione, e soprattutto quando c’è davvero da preoccuparsi? Diciamo subito che nella maggior parte dei casi non è necessario allarmarsi, perché si tratta di una condizione non necessariamente legata alla presenza di una patologia: tuttavia, se il problema dovesse prolungarsi nel tempo, è bene approfondirlo sentendo il parere del medico curante.
Le ragioni dell’amaro in bocca
Le cause più ricorrenti di questo senso di amarezza sono da ricollegare sia a motivi patologici che a ragioni non patologiche. I casi patologici sono spesso dovuti a condizioni come calcoli biliari, gastrite, reflusso, intolleranze alimentari o infezioni orali. In particolare, il reflusso gastroesofageo è tra le malattie in assoluto più collegate a questo disturbo: venendo a contatto con la parete dell’esofago, i succhi gastrici provocano bruciore dietro lo sterno e veri e propri rigurgiti acidi. Il passaggio dell’acido tra stomaco ed esofago avviene fisiologicamente durante la giornata, soprattutto dopo aver mangiato.
Ma la bocca amara può dipendere anche da questioni non patologiche, come l’assunzione prolungata di farmaci, un periodo di stress, semplici alterazioni fisiologiche come il ciclo mestruale oppure abitudini scorrette come una dieta poco sana o il fumo di sigaretta. Gli antibiotici, ad esempio, sono tra quei medicinali che possono provocare un sapore amaro in bocca. Tale disturbo può comparire anche nel momento in cui stiamo abusando di farmaci, come “segnale” inviato dal nostro corpo. L’igiene orale può essere un valido alleato contro questa fastidiosa percezione: lavando i denti dopo ogni pasto con spazzolino, dentifricio, collutorio e filo interdentale si previene la formazione di quei batteri che, oltre a causare carie e infezioni, possono dare sgradevoli sensazioni in bocca.
Chi fuma, infine, per via del catrame contenuto nelle sigarette può riconoscere questa impressione di “amaro in bocca”, collegata ad altri segnali come l’ingiallimento dei denti e l’alitosi.
Riconoscere altri sintomi: perché è importante
Il sapore amaro in bocca non si presenta quasi mai come sintomo unico ma il più delle volte si affianca ad altre avvisaglie, spesso in base alla patologia di cui si è affetti. I sintomi associati a questa condizione sono molto importanti da individuare, proprio perché una volta riconosciuti possono fare da cartina al tornasole per eventuali patologie nel paziente.
Quando questa sensazione si associa, ad esempio, ad una scarsa o eccessiva salivazione possiamo trovarci in presenza di un’infiammazione esofagea, mentre nel caso di un sapore metallico, probabilmente dovuto a sanguinamento, potrebbe essere indizio di irritazione delle gengive o di un problema ai denti.
Come prevenire la bocca amara?
La scelta di interventi utili per contrastare la bocca amara dipende soprattutto da determinati fattori, come frequenza e gravità del sintomo, cause e coesistenza di altri fattori negativi. Ovviamente, in caso di patologia, è necessario prima di tutto curarsi, mentre se le cause non sono patologiche, in linea di massima è possibile allontanare il problema curando l’alimentazione, attraverso cibi equilibrati e facili da digerire, ripartendo bene i pasti nell’arco della giornata e rimanendo ben idratati. Come già accennato, bisogna anche mantenere un’igiene orale impeccabile, lavando sempre i denti mezz’ora dopo aver mangiato.
Se la causa è dovuta ad alcune terapie farmacologiche può essere utile confrontarsi col medico, per stabilire se è necessario sospendere o modificare tali terapie. Anche ridurre lo stress può essere un valido alleato contro la bocca amara, magari praticando attività fisica, che aiuti a sfogare le proprie frustrazioni, oppure affidandosi a tecniche di rilassamento e di meditazione. Esistono anche dei rimedi naturali per placare questa sgradevole condizione: decotti e infusi a base di tarassaco, ortica, carciofo o cicoria possono essere dei veri toccasana.