Tra le attività sportive più complete in assoluto, il nuoto è in grado di far lavorare tutti i muscoli del corpo: limita il carico sulle articolazioni, migliora la forma fisica, aumenta le capacità funzionali e ha un basso rischio di procurare infortuni.
Tutte queste caratteristiche lo rendono uno sport perfetto per qualsiasi età: favorisce una crescita armonica in bambini e ragazzi in via di sviluppo, rinvigorisce le energie degli adulti e riduce l’incidenza delle malattie negli anziani. Proprio per questo motivo, il nuoto viene fortemente consigliato agli sportivi della terza età.
Ma nuotare può essere molto di più di un semplice sport indicato per gli anziani. Alcuni studi scientifici, infatti, hanno confermato l’esistenza di un autentico legame tra nuoto e longevità. Secondo una ricerca condotta alla South California University, con oggetto di studio quarantamila individui di età compresa tra i 20 e i 90 anni, chi pratica questa attività ha un rischio di morte inferiore al 50% rispetto agli atleti di altre discipline o a chi non fa alcuno sport.
Nuoto e anziani: un binomio perfetto
Negli ultimi anni il nuoto è diventato una delle discipline preferite dagli anziani: viene infatti praticato regolarmente dal 25% dei soggetti sportivi di quella fascia di età. Le caratteristiche dell’acqua ci fanno sentire “meno pesanti”, sostenendo il corpo dell’atleta e ammortizzando gli urti. Per questo, il nuoto è considerato a basso impatto, perfetto per chi vuole approcciarsi all’attività fisica senza essere particolarmente allenato. Uno studio della Harvard Medicine School ha confermato che praticare questo sport con regolarità, per almeno 45 minuti al giorno, riduce il rischio di infarto e ictus, migliorando la frequenza cardiaca. Negli anziani, poi, l’attività aerobica acquatica è particolarmente efficace perché mantiene attiva la muscolatura, attraverso il contrasto operato dai muscoli nei confronti dell’acqua, e combatte l’artrosi. Si tratta dunque di un perfetto modo per rallentare i naturali processi fisiologici di invecchiamento.
Nuotare regolarmente aiuta persino a migliorare il sonno: basta anche solo entrare in contatto con l’acqua per determinare nel cervello umano una sensazione di rilassamento. Questo presupposto ha effetti notevoli sulla qualità della vita. Le lezioni di ginnastica acquatica, inoltre, creano opportunità di socializzazione e questo non può che far bene all’umore.
Il nuoto: gli stili più indicati per l’anziano
I benefici del nuoto, insomma, sono comprovati dagli 0 ai 99 anni. Un anziano che voglia approcciarsi a questa disciplina, tuttavia, deve sempre eseguire periodicamente degli accurati controlli medici specialistici e, prima di entrare in piscina, affidarsi ad un professionista che lo indirizzi al meglio, per evitare qualsiasi rischio. Un istruttore sarà in grado di affidare un programma di allenamento completo e funzionale, adatto alle esigenze del cliente.
In generale, gli stili di nuoto più adatti a uno sportivo di terza età sono il dorso, che attiva i muscoli della schiena, e lo stile libero. Meno indicato lo stile a rana, che può causare problemi alla schiena.
“Nonni a stile libero”: la storia di George Corones
A dimostrare che il nuoto è uno sport rivolto a tutte le età, qualche anno fa l’atleta australiano George Corones è riuscito a percorrere i 100 metri stile libero in 2 minuti, 24 secondi e 70 decimi, trionfando nella sua categoria ai Campionati Masters di Nuoto australiani del 2018. Fin qui niente di strano, se non fosse che si trattava di un nuotatore che da poco aveva spento 100 candeline.
Corones è diventato così il primo uomo centenario a rompere il muro dei tre minuti in vasca olimpionica. Il simpatico nonnino, che si è spento nel 2020 per cause naturali all’alba dei suoi 102 anni, ha iniziato a nuotare all’età di 80 anni. Dopo il suo storico trionfo, ha dichiarato di essere convinto di aver allungato la propria vita grazie all’esercizio psicofisico derivato da questo sport.