Irruenza improvvisa, agitazione, irritabilità, improperi verbali sono tutti comportamenti che possono caratterizzare la routine di un anziano sino a diventare molto comuni. L’aggressività negli anziani può essere difficile da accettare per i loro cari, ma è indispensabile comprenderne le cause in modo da non farsi cogliere impreparati quando si presentano questi momenti. La ragione più comune alla base di simili comportamenti è la paura: spesso, in questi momenti, l’anziano è afflitto da una sensazione di agitazione e smarrimento, che questi tenta di placare mettendosi sulla difensiva. È bene chiarire che non si tratta di una trasformazione dei sentimenti che l’individuo nutre verso i propri parenti o il proprio caregiver, ma dell’influenza di malattie cognitive, come l’Alzheimer, che alterano pensieri e percezioni, provocando stati paranoici e di frustrazione. La demenza senile può provocare disorientamento e, nei casi più gravi, persino allucinazioni rendendo magari necessario l’aiuto di un montascale per anziani quando tali problemi generano difficoltà motorie.
Aggressività negli anziani: come si manifesta
Quando diventano aggressivi, gli anziani possono rifiutarsi di portare a termine alcuni semplici compiti della quotidianità, come mangiare, lavarsi o vestirsi. Possono arrivare ad alzare improvvisamente il tono della voce o talvolta addirittura ad usare la violenza fisica con le persone con cui hanno a che fare, anche nei casi in cui non abbiano mai manifestato comportamenti aggressivi in vita loro. Sono comuni anche le accuse verso familiari o conoscenti, come quelle di aver rubato loro soldi o gioielli. Questi stati di agitazione trovano il loro culmine quando gli anziani iniziano a girovagare per casa senza uno scopo o ad uscire senza preavviso, anche nel cuore della notte.
Come comportarsi con gli anziani aggressivi?
I malati di demenza si comportano spesso in modo aggressivo, sia verbalmente che fisicamente: questa condotta può mettere in grave difficoltà, emotiva e pratica, chi li circonda. Come accennato, è importante ricordare che tali comportamenti siano dovuti alla malattia più che all’individuo: anche persone con un carattere estremamente docile possono assumere questi atteggiamenti rissosi. Non sempre si riesce a prevenire l’impeto, ma bisogna cercare di ridurne al minimo le conseguenze, sia per sé che per gli altri: innanzitutto è importante cercare di mantenere la calma, per non perdere il controllo della situazione. Strumenti come punizioni o rimprovero possono non solo rivelarsi inutili, ma addirittura inasprire la reazione dell’anziano. Se si verificano veri e propri episodi di aggressione e il problema diventa incontrollabile, la cosa più giusta da fare è quella di consultare il medico di fiducia, che se necessario prescriverà dei farmaci adatti. In ogni caso, è necessario domandarsi per quale motivo l’individuo si sia comportato in quella maniera, cercando di analizzare le cause e di immedesimarsi nel punto di vista di questa persona. Probabilmente il malato è solo spaventato o arrabbiato, e potrebbe quindi aver bisogno di essere rassicurato con le parole, con la dolcezza, ricordandogli dove e con chi si trova, cosa gli sta succedendo e che non c’è nulla da temere. Talvolta è possibile bloccare un comportamento aggressivo con una distrazione: ad esempio, possiamo proporgli di andare a bere qualcosa insieme, di andare da qualche parte o di fare qualcosa che gli piace, magari evadendo momentaneamente da un contesto che non gli è familiare.
Atteggiamenti violenti: un consiglio ai caregiver
Ogni attacco fisico o verbale, soprattutto se ripetuto nel tempo, può lasciare un segno più o meno evidente nel caregiver, che a lungo andare può coltivare dentro di sé rabbia e stress. Il benessere emotivo del caregiver può così essere in pericolo: questi può arrivare a provare un senso di colpa e di inadeguatezza legato al proprio ruolo. Confrontarsi con persone che per professione o esperienza personale stanno vivendo situazioni simili può rappresentare un momento di condivisione e confronto, utile a liberarsi dalle frustrazioni e a mettere a punto strategie più efficaci per superare simili difficoltà.