5 segnali che indicano che i tuoi genitori hanno bisogno di un montascale

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Con l’invecchiamento le difficoltà motorie aumentano e spesso neppure i figli o i familiari più stretti si rendono subito conto dei crescenti problemi di mobilità dei propri genitori anziani. Non è tanto una questione di superficialità o di disattenzione, quanto piuttosto della natura progressiva del cambiamento: quando i disagi si manifestano poco alla volta spesso ci si adatta gradualmente e senza troppo “rumore”. Senza contare che, per orgoglio, imbarazzo o pudore, molti anziani cercano di mascherare le loro fatiche: non vogliono risultare un peso, far preoccupare i propri cari o mostrarsi deboli.

Così i genitori tendono a minimizzare, evitano di confidarsi apertamente, sorvolano su piccoli incidenti, dolori e malesseri quotidiani. Un comportamento, questo, che può diventare molto pericoloso. Ma il dovere di un figlio è anche quello di saper leggere tra le righe, di captare ciò che non viene detto e soprattutto di offrire sostegno: è essenziale imparare a cogliere alcuni segnali ricorrenti – veri e propri campanelli d’allarme – che possono suggerire la necessità di un supporto domestico come il montascale per i propri genitori. Andiamo allora ad esplorare, una per una, le principali avvisaglie da “semaforo rosso”.

Genitori e montascale, i segnali: la scala come confine invalicabile

Uno dei segnali più inequivocabili, seppur spesso sottovalutato, è la tendenza ad evitare il più possibile le scale. Immaginiamo una mamma che prima si recava ogni giorno in terrazza ad annaffiare le piante e che ora dice di non averne voglia oppure di star meglio sul divano. O un papà che praticava abitualmente i suoi hobby in mansarda e improvvisamente smette di andarci. Piccole modifiche alla routine, certo, ma il messaggio di fondo è chiaro: la scala non è più il passaggio comodo che dovrebbe essere, ma un ostacolo.

Aumento di inciampi o cadute “lievi”

Un altro indizio importante è rappresentato da episodi di inciampo o caduta, anche apparentemente innocui. Se un genitore racconta con una certa nonchalance di aver “messo male un piede” o “perso l’equilibrio” scendendo i gradini non è una faccenda da archiviare a cuor leggero. Le cadute sono la principale causa di lesioni negli anziani, e anche dietro un piccolo inciampo possono celarsi problemi di equilibrio, debolezza muscolare o deficit visivi.

Comparsa di dolori articolari o stanchezza dopo il tragitto sulle scale

Il dolore non mente. Se un anziano si massaggia frequentemente la schiena o le ginocchia, oppure dice di sentirsi “senza fiato” dopo una rampa di scale, è un’altra avvisaglia da non tralasciare. A volte, poi, si tratta di un problema non solo di natura fisica ma anche psicologica: la paura di farsi male diventa essa stessa un freno e questo può generare una spirale di inattività e isolamento.

Isolamento sociale e rifiuto di ricevere ospiti

A proposito di isolamento, i cambiamenti nei comportamenti sociali sono da monitorare con attenzione. Chi prima era felice di accogliere figli e nipoti da un giorno all’altro potrebbe mostrarsi riluttante, magari con la scusa del disordine o della stanchezza. Talvolta anche le uscite abitudinarie iniziano a diradarsi: in realtà, il disagio può essere legato proprio all’idea di doversi spostare lungo le scale. Questo “ritiro” può rivelarsi un sintomo di perdita di fiducia nelle proprie capacità motorie.

Modifiche nella disposizione della casa

Quando un genitore inizia a dormire sul divano, oppure chiede di spostare il letto al piano terra, in apparenza potrebbe essere soltanto una scelta pratica ma spesso è un modo implicito per evitare la fatica. Se poi altri oggetti d’uso quotidiano vengono riposizionati per prevenire salite o discese, questo è un segno esplicito che dovrebbe dare adito a delle riflessioni. In tutte queste circostanze, l’installazione di un montascale può senz’altro restituire ai nostri cari autonomia, comfort e fiducia nei propri mezzi.

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